• Home
  • News
  • News COSEVEG
  • Comunicato stampa recap finale dell'evento FICEI 2025 Nord Sud Invest - la rete dei consorzi

Comunicato stampa recap finale dell'evento FICEI 2025 Nord Sud Invest - la rete dei consorzi

Nord Sud Invest: strategie e idee per il rilancio competitivo del Paese

Capriva del Friuli (GO), 22 ottobre 2025 – Si è svolta lo scorso lunedì a Villa Russiz (Capriva del Friuli) la terza edizione di Nord Sud Invest, l’incontro promosso da FICEI con i consorzi COSEVEG, COSEF e Ponte Rosso-Tagliamento, per discutere lo sviluppo economico sostenibile e il ruolo strategico dei consorzi industriali.

La terza edizione di Nord Sud Invest ha riunito istituzioni, imprese e associazioni per discutere le sfide e le opportunità dello sviluppo industriale italiano, concentrandosi su quattro temi chiave: infrastrutture e strategie dei consorzi, transizione energetica e sostenibilità, Zone Logistiche Semplificate (ZLS) e Zone Economiche Speciali (ZES), evoluzione delle aree produttive verso comunità industriali.

L’apertura dei lavori è stata affidata al presidente della Fondazione Villa Russiz, Antonio Paoletti, che ha ricordato la storia e la missione della Fondazione, nata nel 1867 dal Barone Ritter e tuttora impegnata in progetti sociali e culturali. L’assessore regionale Cristina Amirante ha evidenziato il ruolo strategico dei consorzi nel nuovo Piano Urbanistico Regionale e negli investimenti infrastrutturali, considerati elementi chiave per la competitività delle imprese.

Michelangelo Agrusti, presidente di Confindustria Alto Adriatico, ha sottolineato l’importanza di una pianificazione territoriale chiara, che eviti insediamenti disordinati e favorisca la nascita di comunità produttive integrate. Sullo stesso filone si è espresso Luigino Pozzo, presidente di Confindustria Udine, che ha evidenziato come servizi strategici per i lavoratori siano fondamentali per migliorare la qualità della vita, la competitività e l’attrattività dei distretti industriali.

Antonio Visconti (FICEI) ha ribadito l’urgenza di semplificare la burocrazia e di rendere più efficaci gli strumenti di sostegno alle imprese, a partire dal PNRR e dai crediti d’imposta previsti per la transizione 4.0.

 

Moderato da Sebastiano Barisoni, vicedirettore esecutivo di Radio 24-Il Sole 24 Ore, il panel sulle infrastrutture ha visto l’intervento di Adriano Giannola (Svimez), richiamando l’attenzione sul divario ancora esistente tra Nord e Sud, pur a fronte di una recente crescita più marcata del PIL meridionale. Tra le priorità individuate, la Napoli–Bari, le tratte ad alta velocità del Nord-Est e la linea Venezia–Trieste.
Raffaela Pignetti (ASI Caserta) ha infine posto l’accento sulla necessità di integrare i consorzi con le infrastrutture logistiche e i sistemi di trasporto, citando esempi di connessione tra porti, aeroporti cargo e aree produttive.

Anna Maria Cisint ha sottolineato il bisogno di "immigrazione di qualità" e "pianificata" alla stregua del modello spagnolo, per contrastare il calo demografico e la fuga di talenti che caratterizzano il nostro Paese.

Il secondo panel ha affrontato il tema energetico, con la partecipazione di Terna e di E Distribuzione.

L’assessore regionale Fabio Scoccimarro ha illustrato le linee guida del Friuli Venezia Giulia in materia di impianti fotovoltaici, ribadendo la necessità di tutelare il territorio e orientare gli investimenti verso aree industriali dismesse.

Domenico Vessichelli (ASI Benevento) ha evidenziato i rischi di speculazione legati ai terreni industriali, mentre Marco Bruseschi (presidente COSEF) ha partecipato al dibattito raccontando “le aree industriali del futuro come hub intelligenti per la transizione energetica.”

 

Il terzo panel, moderato dal giornalista Giulio Garau, ha approfondito il ruolo delle ZES e ZLS come strumenti di attrazione degli investimenti. Maurizio D’Amico ha illustrato l’unicità del modello italiano, mentre Fabrizio Renato Russo (COSEVEG) e Roberto Tomè (COSEF) hanno presentato le esperienze operative in Friuli Venezia Giulia.

Nonostante la minore dotazione finanziaria rispetto alle ZES, le Zone Logistiche Semplificate si confermano un’opportunità concreta per le imprese, soprattutto se accompagnate da semplificazioni amministrative e sportelli unici.

Sandra Savino (MEF) ha infine annunciato l’inserimento delle ZES e ZLS nella legge di bilancio 2026, sottolineando come la governance snella rappresenti un fattore decisivo per l’efficacia degli investimenti.

L’ultimo panel ha analizzato l’evoluzione dei consorzi in chiave sociale e territoriale. Daniele Gerolin (vicepresidente FICEI) ha sottolineato “l’importanza di servizi per i lavoratori, dalla mobilità sostenibile al welfare aziendale, e di regole ambientali condivise”.

Sergio Barel (Consorzio Ponterosso Tagliamento) ha richiamato l’attenzione sulla formazione continua e sugli strumenti di inclusione dedicati agli operatori extracomunitari per favorirne l’integrazione nel tessuto locale.

Il sociologo economico Daniele Marini ha evidenziato il valore identitario dei consorzi come attrattori di talenti, mentre Gaetano Fausto Esposito (Centro Studi Tagliacarne) ha presentato il modello SIRE M, che mostra come le imprese consorziate registrino livelli più elevati di innovazione, integrazione territoriale e produttività.

Aldo Carta, coordinatore della Consulta dei Direttori, ha richiamato la necessità di aggiornare il ruolo dei consorzi in un’economia sempre più fondata su conoscenza e tecnologia.

In chiusura, l’assessore regionale della Sardegna, Emanuele Cani, ha ribadito l’importanza di un riconoscimento normativo dei consorzi e di un approccio coordinato a livello nazionale per valorizzare le risorse strategiche e rafforzare la capacità produttiva del Paese.

 

La terza edizione di Nord Sud Invest ha confermato come i consorzi industriali rappresentino un asse strategico per la crescita sostenibile e la coesione territoriale dell’Italia.

In un contesto economico caratterizzato da rallentamento degli investimenti privati, rialzo dei tassi e pressione competitiva internazionale, i consorzi emergono come strumenti di politica industriale in grado di collegare imprese, istituzioni e territori.

Il confronto tra rappresentanti delle istituzioni, del mondo produttivo e della ricerca ha evidenziato la necessità di una governance condivisa tra Stato e Regioni, capace di orientare risorse e politiche verso la crescita reale, superando frammentazioni e ritardi.

Nel quadro politico attuale, segnato dalle sfide della transizione energetica e digitale, i consorzi possono assumere un ruolo di cerniera tra Nord e Sud, favorendo un modello di sviluppo più integrato, competitivo e inclusivo, in linea con gli obiettivi di sostenibilità e innovazione dell’Unione Europea.